ah, le nostre poesie, Kairos soltanto sa apprezzarle prezzandole,
e senza il tic toc delle lancette e le strette al polso del cinturino,
hanno lo stesso odore dei poeti, cibandosi di conflitti e di sogni.
ah, le nostre poesie, collocate tra gli oggetti vecchi smarriti, rimaste
conquiste immutate nella memoria sul volto di sorrisi rigato da lacrime,
divorate da gente di nobile e forte cuore e squattrinata come i poeti.
ah, le nostre poesie, figlie dell’Ere, di un sapere ricco di sapori,
giacciono nei fondali emozionali e ghiacciano i mortal sospiri,
nel battito imbizzarrito del cuore gonfio d’amore, partorendo versi di infinito.