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Utente eliminato
Pubblicata il 10/01/2025
La solita alba

brandelli di carne in una riva atrofizzata
e le ragazze mostrano i loro corpi sotto un sole dalle palpebre stanche.
le giornate passano e il delirio, l’allucinazione, la paranoia, crescono
in un vortice instancabile di passioni idealizzate nel fango
di un vita morsa da serpenti dalle ghiandole velenose.
le cavità orali hanno la morte dentro, purulente.
sento il buio negli occhi malati al colore di mostarda
un fratello si innamora della sorella … platonico, non carnale
nelle scorciatoie di campagne dove gli insetti vivono liberi e incontrastati
L’urlo e il furore di Faulkner con i suoi disperati protagonisti.
non c’è niente da ricordare in questa esistenza afona e malata
non ci sono più dubbi, certezze, illusioni … il vento si è portato via tutto
e io, continuo, imperterrito in un ozio generato dal male, non posso più reagire
perché non ci riesco, passivo e, purtroppo, mai più gaio e fiducioso
in un mondo dove l’apparenza ingioiellata di libidine, vive e troneggia.
stelle imparentate con la ragione, vestite e agghindate. Lugubri
sfilano in un corteo di dementi decisi a saltare
prima di rivedere la solita alba.
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La "solita Alba" potrebbe rappresentare il ripetersi di un ciclo inevitabile e doloroso, un nuovo inizio che in realtà è solo una reiterazione di sofferenza. Il protagonista non riesce a uscire da questo circuito, anche se ne è pienamente consapevole, vivendo quindi una forma di prigionia interiore. La ciclicità della malattia, che sembra ripetersi come un'ineluttabile Alba, è una costante che riporta il protagonista in un contesto di disagio e alienazione. La consapevolezza della propria condizione, purtroppo, non porta a una guarigione o a una via di uscita. Invece, essa sembra aggravare la percezione di impotenza, di "ozio generato dal male", dove ogni tentativo di reazione è vano. L'uso di immagini forti e disturbanti come "la morte dentro … le cavità orali purulente", "il buio negli occhi malati", o la descrizione di una realtà in cui tutto è contagiato dal "male" evoca il senso di un mondo che diventa sempre più opaco e inaccessibile per chi vive la malattia mentale. Un testo che mi tocca nel profondo, scritto in maniera egregia.

il 11/01/2025 alle 22:51