Incollato al seno della deviazione
brancolo nel ritmo di una musica sensuale
con occhi e bocca da radiosa strega gentile
e non abbaio, lascio il mio impero, corro verso la sua magia.
divento rito d'una magia che brulica nell'oscurità del ritmo
e poi? Non resta altro che trascrivere sogni
nelle mani rugose del non lavoratore di parole, io.
nelle dune di uno svuotato mare... sento la libertà
incursioni, escursioni, masturbazioni dell'io
radio incollate al suono di una musica totalmente improvvisata
speaker, disc jockey figli d'un allampanato orchestrale
di rifiuti anemici da parte di utenti di una sfera caos inarrestabile.
non si dimenticano i soldi, gente ricca per gente ricca
il povero sta al povero come un malato all'ospedale
quando ti partono i reni, beh, allora sono affari tuoi!
quella stanza era lo studio di dati da monitorare
tutti all'erta di fronte al malessere patologico
di un giovane con organi intossicati
da una filosofia negligente
e sbagliata.
Lontano da centri di cura e
evitando analisi periodiche
il solito testardo poeta, s'è beccato un male
dolore zero, asettico nella sofferenza, infermiere gentili
qualcuna carina. pensieri sessuali non contemplati davanti al tedio e al clistere.
quando i nostri pensieri sono ostacolati, disarticolati in sterrati
di un parco urbano. Tigri, leoni, scimmie, canguri, elefanti
in uno zoo immaginario;
Olbia distrutta da se stessa, abitanti
nani in un circo di formiche, le donnine penetrate da calabroni
tutto il caos senza filtri. Fughe dalla realtà, sessuali avanguardie
di viaggiatori delle stelle, quelle cosmiche, irradiano una luce
che disintegra l'orgia del buio che ci avvolge cadaverico
nello spirito e poi nell'aria a respirare paradiso
distruggendo icone del male, in nome di Dio.
nella città multietnica del presente - in passato non era così-
kebab e hashish islamici per dire
calpestano le parole del loro profeta.
quel profeta che ha distrutto il mondo
con i suoi codici religiosi ammazza donne senza velo
e cristiani non cristiani, credenti alle parole del Papa:
"dobbiamo essere uniti con i fratelli mussulmani
facciamo entrare tutti i profughi, accogliamo nel nome di Dio"
la chiesa aprirà le porte a tutti.
nei miei ideali di sinistra
porto avanti un pensiero dissidente nei confronti
dell'ideologia mancina, odierna. Bisogna far integrare
questi profughi qui in Italia, perché a conti fatti
siamo una nazione di cadaveri ambulanti nelle teiere della senescenza
le donne non fanno figli, preferiscono farsi copulare da baldi giovani, in cerca di avventure d'aggiungere al loro curriculum vitae
di esperienze al limite del comprensibile per persone comuni
come bigotte, preti, pederasti, alfieri di una morale criminosamente architettata dalla chiesa di Roma
che ci vuole obbedienti alle parole del Signore, Può essere un'idea valida! La comprensione del dolore, si deve espandere nelle aree
del quotidiano, aiuta (giustamente) il povero e partecipa
all'alba del malato. Vivere aiutando, giustissimo!
cosi sarai figlio di Dio. La cosa che più mi rende nervoso
sono gli apostoli integerrimi delle curie
loro predicano il verbo del Vangelo e si lanciano in dissertazioni
teologiche e sociologiche che stregano anziani, giovani
tutti quelli allineati nella striscia peccaminosa della Chiesa.
loro non vogliono credere alle parole di un poeta geniale
come me, Il sottoscritto, figlio anch'esso di Dio e d'un certo
malessere esistenziale che conduce al dubbio.
se devo essere sincero le figure più credibili e degne di preghiera
sono Maria, vostra, nostra madre della compassione
dall'alto del mia empatia, considero Lei e il Figlio, Gesù
rivoluzionari, innovatori e aiutanti di questa umanità perduta.
quando dico perduta, non intendo solo le sostanze, l'alcol
l'edonismo, la pornografia, il parricidio, il matricidio, l'incesto
tutte cose da eliminare se si vuole vivere in una libertà musicale.
Un free Jazz di emozioni forti, spirituali, accompagno, in boccali di cristallo gonfi del vinodivino
insomma: in mezzo a questa confusione di poesia vita
desidero un Dio meno rancoroso. Perché il Signore è incomprensibile, a volte. Uno che permette ad un umanità crudele, di torturare, uccidere il suo amato figlio di nome Gesù.
per liberare il mondo dal peccato, ha sacrificato un figlio …
boh!... ci vorrebbero cento miliardi di parole.
una cosa, comportamento che rode me, e una grande fetta dell'umanità. Cosa al quanto crudele: ha fatto soffrire anche la Madonna, l'esempio di immacolata presenza nei miei pensieri.
se mi chiedessero: Poeta preferisci la carne del peccato dai grandi seni e vulve calde rispetto al Paradiso dove ci si annoia a morire?
senza esitazioni: sceglierei il Paradiso, che rende la vita come un fiore che non appassisce in una lapide mai più dimenticata, sempre adorna di persone che spero,in un futuro lontano
seguano me nella terra della contemplazione
del rincontro di amici, fidanzatine, nonne, nonni, zii, santi, angeli, arcangeli
che continuano a monitorare le mie notti, rendendole sicure
e prodighe di sogni celestiali.