La poesia sembra essere un tributo a una figura femminile che incarna la perfezione e la grazia, unita al divino. L'autore la descrive come un faro di luce e bontà, capace di elevare l'anima e di donare pace, un ideale di bellezza e virtù, un luogo di rifugio per il cuore; una figura ideale, quasi angelica, che non solo illumina l'anima ma la trasforma, guidandola verso una dimensione di perfezione eterna.(Mi ricorda il codice dell’amor cortese)La poesia sembra una riflessione sulla sacralità dell'amore e la connessione tra l'umano e il divino, con un chiaro rimando a un ideale che oltrepassa i limiti terreni. Caro Sir sei veramente un cavaliere … Molto bella! Saluti
Cara Ninetta, grazie assai per l'approfondito contributo! Sei una persona davvero sensibile! Un abbraccio!
In questa poesia, caro Maurizio, ti sei davvero superato. Trovo in essa tutto il possibile per descrivere l'amore fino a renderlo quanto più vicino e perfetto al'Agape, al divino. Splendida. Un abbraccio.
Questo testo Sir non e' bello ma bellissimo ,come dire la via di mezzo da umano elevato lo spirito.Un Salutone
Grazie tante, amico mio! Sai perfettamente che il tuo contributo è per me prezioso, indi ti invio un sincero e fraterno abbraccio! Ciao Giancarlo .