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Pubblicata il 29/11/2024
I semafori continuavano a scattare, rosso e verde, in quella vuota desolazione .
ma dopo una notte tiepida e sbiadita le foglie cominciarono a muoversi e arrivo' la vasta alba palpitante ai margini del cielo.
mentre andava avanti nel silenzio del destino senti' uno strano stimolo spesso e profondo nel cavo dello stomaco come dei piangenti canti immani di una gioia per metà impaurita, solitaria, miracolosa come un'estasi impossibile che lo avvisava di stare varcando direttamente un portale salpando dalle fauci imbalsamate del passato verso una nuova vita randagia .
alle spalle si lasciò le mulinanti chiacchiere senza senso e leggère orme senza radici subito ricoperte dalla polvere come un sogno indistinto che svanisce col sorgere del giorno, quei giorni in cui l'aria argentina bagna il sangue e ripulisce le vene e spinge a guardare in alto con eccitazione timorosa e ad ascoltare il ritmo dei movimenti terrestri. Così gli sembrò, in quell' ingannevole solitudine di quell' attimo di spettrale tristezza, che le accecanti luci si accendessero sul mondo tra abbaglianti
riflessi misteriosi.
e all' improvviso lo afferrò alla gola un immane e confuso desiderio di annusare la pioggia dal vivo sapore rugginoso e di vivere per sempre .
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Bel testo, ben scritto.

il 30/11/2024 alle 19:25

Grazie per aver letto il testo , chiaramente ispirato alla Notte di Dino Campana

il 30/11/2024 alle 20:50