Nel silenzio di una notte senza stelle, l'inviata si ritrovò faccia a faccia con la novella.
dal lago,alla villa, alla stanza chiusa con la chiave dorata.
il principe conteso, ignaro,ha in mano un libro ed un bicchiere.
riflessi di sé stesso,in frantumi.
la novella, Posa la sua mano sul capo della donna bruna,inviata dagli inferi,per colpire il terzo incomodo.
l'angelica, chiusa nel suo involucro di cristallo,di petalo in petalo,chiede consiglio, sfila e crea,ricami di luce nella sua stanza, in penombra.
l'inviata, indossa veli di seduzione, su un corpo di melanconico reato.
la lama contiene, la calza nera che fascia un sogno infranto.
la novella,senza volto,taglia pezzi di anima in turbamento,il suo lamento di dolore e non di godimento.
l'angelica chiama il principe, in balia del vino,che contempla i versi di un libro nero,piuttosto che i dorati capelli della pura creatura.
l'inviata rompe l'incantesimo, con due gocce di Je te veux.
il principe in bilico,cerca il sogno sul pizzo nero,la risposta in due boccioli rosa,la conferma sul rosso profondo di sinuosa dea.
la novella svuota bauli di veleno,l'odio sul volto inesistente, il cuore oramai assente.
l'angelica, sfila perle dai suoi occhi spenti.
l'anziana con le carte,che predicano responsi,giace sul pavimento.
silenzio assoluto, vittima di muto odio,oltre il velo,non svela più personaggi su carte.
il principe pallido,svuotato della sua essenza, ubriaco di fuoco e demoni.
la novella,segue da dietro le quinte,il film costruito nella sua mente.
l'angelica, fissa l'inviata.
la lama,affonda, profonda, fino al cuore illuso.
il terzo incomodo, eliminato.
un'anima spezzata come ali di farfalla.
la novella,adesso beve da labbra rosse tinte di verde assenzio.
silenzio, senza volto,senza giustizia.
l'angelica, la novella, l'anziana con le carte,sul fondo,del fondo dell'oblio, giacciono indifese dentro a muri di ostilità, pareti come case nell'infinito.
il principe sbiadito, pecca di selvaggia idolatria,elevando la vanità dell'estasi.
l'estasi veste di nero,arriva da un lago ghiacciato, fino alla villa.
ne ruba la chiave dorata e ne fa gabbia per il principe senza più anima.
Tratto da : Diabolicus.
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