Ieri, un giorno sospeso,
un’increspatura dolce
nel fluire delle ore
come un’eco di primavere attese.
vi abbiamo visti giocare,
piccoli astri in un cielo comune,
cuginetti che intrecciano silenzi e sorrisi,
complici senza parole.
e voi, piccole mani,
avete attraversato mari amari,
un tumulto di onde invisibili,
ma il vento ha tenuto la rotta,
la vela non ha tremato.
quanti giorni ansiosi
hanno cucito il nostro tempo,
ma sempre il sole,
nelle sue orbite certe,
era il lume dei vostri occhi.
seduti al tavolo,
piccolo come un’isola,
vi siete scambiati sguardi
che sono stati ponti,
frammenti di un’intesa antica,
già scritta nei vostri gesti.
e mentre la gioia si sfiora, incompleta,
attendiamo, con il respiro calmo,
che la parola—
quel fiore ancora chiuso—
si levi dal suo silenzio,
e giunga a dar forma
a tutto ciò che già dice il cuore.