Se il tuo cuore,
riconoscendosi in quell’altro cuore
aprisse se stesso alla vita,
lasciando vesti stracciate
sul pavimento sconnesso,
furore, fame e magari un sentimento…
se fosse questo il calore
da te sempre agognato,
tepore in un inverno solitario,
sollievo d'una vita
che da tempo non ha
conosciuto ardore…
allora io, rassegnato da tempo,
fermo sui frantumi del mio cuore,
abbandonando ogni velleità,
accetterei la musica che esulta.
e la nuova compagnia
a cui non fui invitato