Quando i nembi, cupi e feroci,
azzannano il sole e ne spengono il canto,
l’aria si colma d’un sospiro di pioggia,
e il vento, un rantolo d’ombre,
scuote le ossa del mondo.
ma basta un istante –
là, dove l’occhio s’arresta,
l’orlo d’argento delle nubi
s’apre come un respiro segreto,
e un brivido di luce,
carezza inudibile del cielo,
si riversa nel cuore.
e il tramonto, in quel suo terso morire,
è miracolo, sangue dolce
che stilla dall’infinito.