La pupilla della notte ruota nell'orbita.
con l’orbita va via via dal ventre
della galassia che ci ha dato l'umido.
lo abbiamo munto.
l'ora esterna del sole spegne l'artificio
dei lampioni. Qui, là e non più lontano
il latte dell'alba abbandona la ciotola
della terra, imbeve la bocca dei colli, ma
i paracarri fermano le strade alle scarpate.
il prato è un ossario di rami
col petto in fuori.
ho almeno un occhio nel giro che conta
l'altro lima una ruvida luce