Ruggiti di Leone, sulla Piuma della Lingua
(Sono marchio di fuoco)
divora il buio, il mio panther ego.
la morte è aspra, senza uno spicchio
di luna matura, offerta a tribordo
a cento bocche da fuoco corvino,
avvitate all'urlo infrarosso, disperso
sui profili di femmina in arcione
d'un sestante scucito da timide rotte.
(le mille illusioni)
nei paesaggi esotici d’infiniti numeri
è nebulosa Excalibur stellata,
appesa alla cintura di Orione Rossa,
in attesa d'essere snudata
sulla geodetica apparente
che a te m'avvicina e mi sorprende.
era finta, la tempesta di comete.
(che incontrano le pupille)
c'è uno scarto minimo
fra l'angolo dell'occhio e l'anima.
giusto una lacrima d'azzurro.
(nello spazio di un'alba)
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