L’errore forse, per cui ti ho perso,
è aver insistito sull’incanto della mente,
pensavo che quello fosse l’origine del tutto
e le delicatezze del comportamento,
e non piuttosto nei bruschi abbandoni
una voce che senti ogni tanto
e che tu, per troppo tempo attesa, ne muori
al primo ciao che rauco che ti giunge;
o forse avrei dovuto insistere sul turgore dei capezzoli,
morderli e vincere la resistenza delle gambe
ad aprirsi per l’unico stupore che animalescamente avverti.