Spasmi di Rinascita Inversa
c’è un vento freddo
che straccia le anime,
strappando i sogni
come petali appassiti
da cuori aritmici e stanchi,
da tempo non più in sintonia
con i piani di un mondo alieno.
si restringe la caverna
della carne antica e logora,
intorno alla mia aura spenta,
soffocando i desideri
in un volo troppo basso,
su paludi fitte di mangrovie
come una spessa ragnatela.
s’incidono le rune dell’inferno
sulla pelle e nelle vene chiuse.
la fenice è spenta, non risorgerà.