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Pubblicata il 19/03/2024
Vanti un ciuffetto grazioso,
quanto il prato dei ricconi,
che accidiosi si grattano i coglioni,
pulito e ben curato,

infinitamente piccolo e prezioso,
un tassello d'un mosaico di Giustiniano,
anche se ogni qual volta che lo vedo
già mi ritrovo in crescenza il guercio in mano,

e l'annuso estasiato alla mia maniera,
prima de schiaffà er sigaro nella tabacchiera,

in coppa alla Sorca dei Miracoli,
sempre rasata, quanto di c@zzi affollata,
che muta il pesce marcio in pane fresco,
tipo uno stemma davanti lo volesti tenere,
a differenza del buco del sedere,
e con orgoglio mostri la tua Bandiera,
la bandiera da Filibustiera della Sorca Nera,
all'arrembaggio del porcone del tipico coglione.

I tuoi figli cresceranno alti e forti,
coi tocchi di salsiccia e di scaloppa
che t'abbottano la potta,
e affinché dei c@zzetti corti
non abbiano a soffrir la frustrazione,
che ben sai far l'uomo fagiano delle Mignottone,
ogni sera a entrambi stiri forte l'uccello,
ma da dietro alle spalle, senza sfiorar le palle,

con decenza e dignità propria di Mammà,
non di quell'altra te Zoccola scaltra,
che su tutti i modelli di sedili
dalla miniera fra le cosce
si fa estrarre l'oro da innumerevoli badili,
e sulla sborra pattina con le galosce.

L'hai sgravati dalla sborrata di padri diversi,
che pel mantenimento non danno sesterzi,
ma sono uguali come due maiali,
ché coll'inganno t'hanno all'epeca ingallata,
quando ancora non era pubblica, ma privata,
il ben di Dio della tua patata,
e appena dopo le pallacce essese svuotati,
senza ritorno per sempre so scappati,

e tu invece delle maniche
te rimboccasti ben bene la mutanna,
ché, sebbene non cada dal cielo,
la Santissima Manna,
in abbondanza te s'enfila nel culo,
in bocca, e naturalmente nella gnocca.

Tanto meglio pei ragazzi,
che gli inseminatori manco l'hanno conosciuti,
e 'sti gran cazzi,
così al 100% fratelli so cresciuti,
tantoché incredibilmente sembrano gemelli,
hai visto mai pure li Zozzi fossero fratelli?

O magara se so ritrovati ignari, senza calzoni,
in mezzo a un branco d'Orecchioni,
ché se la ridono li stronzoni,
eppure la vita ne commina de sanzioni.
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