I figli dei diabetici, sono come le onde del mare
che si appoggino di lato e non vedano mai il sole
sono cuori senza meta, nei silenzi che spezzino
i frastuoni, invitando il cielo che desideri
di rumore non parlarne. Vivono nei tramonti
di un sogno apatico; di un destino scosso
di venti che soffino vigorosamente
ma in senso molto piatto. Origliano il vuoto leggendolo
che in fiammelle scure, si irrigidiscano,
inventandosi storie, certi tanti, altri pochi