Con lo sguardo sul cielo aperto,
in concordia col ringiovanito oceano di una rinnovata Poesia
esploratrice di nuovi accadimenti .
galleggiare sul mare all' insu' chiamando per nome i corpi celesti, immergersi nei silenzi marini per interpretare il linguaggio sviscerando circonfusioni terrene.
soffiare via l'oppressiva stretta della mediocrità che par tutto convinca a volgere verso una sprovveduta semplicità di idee defunte , riesumate e ripetute senza essere state nemmeno prima immaginate.
come ogni dibattito sulla mercificazione di sensibilità e debolezze affogate nelle lacrime tra una sorridente pubblicità e l'altra , così stiamo inabissando sempre più nell' irrisorio come è stato sprofondato nella banalizzazione il "Romanticismo" , termine da corrente culturale , manipolato e rivenduto come diabetico fiore impregnato di patetico miele.
che irrompa nuovamente l'anomala onda poetica nel porto fortificato dell' animo e come un moderno Diluvio sradichi fino all' ultimo vecchio mattone del trepidante muro di cinta che cinge d'assedio l'ormai inerte Ragione sdraiata sulle comodità di un globalizzato e chiuso isolamento nell'attuale indolente autoprigionia interiore più perversa.