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Pubblicata il 31/07/2023
- Decada la rancida luce del giorno! -

qui giacciono, invase dal canto incupito,
le membra rocciose di un monte. Sul ponte
la Sera, regina dal pallido dito,
si posa ed intesse, sussurra il suo grido.
così, silenziosa, si mostra la falce,
pupilla imperiale, malata e immortale.
fra i viali nascosti del grigio gigante
discende un felino con danza più bruna;
la rosa sanguigna, rosa taciturna,
riposa dolente in un antro di guglie.
soltanto le languide amanti del buio
vegliando si svelano pallide muse:
le meste cornacchie, le torri incantate,
la rosa, il felino, la lacrima pura.
soltanto le languide amanti del sogno
notturno, del canto dei cieli lontani,
infestano il vento con dolce lamento:
con dolce tormento le sento, le sento!
le sento, ma dove? Qui dove la Sera
ristagna, qui dove il silenzio ti culla,
qui dove la nebbia ti mormora un canto,
qui dove un randagio sospira ed il raggio
malato trafora le fronde del faggio.
soltanto le languide amanti del buio
soltanto nel buio si intessono al manto.
e tu, bianca, intanto, guardando dall'alto
dei cieli, ci dici, ci mostri soltanto
la Sera che è santa, che rantola e ammanta
le amanti notturne, il mistero del canto.
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Ti ho letto con molto interesse. Bravo

il 02/08/2023 alle 07:39