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Pubblicata il 18/06/2023
che ne è di voi un tempo antico e in giorni ormai
passati graziose dolci fanciulle avvolte allora
dal profumo di quella giovinezza oggi lontana?
mezzo secolo circa o forse molto più fuggito, credo,
fuggito sì il tempo ma ancor presente la memoria.
quel giorno ricordo sotto l’ombrellone azzurro-chiaro
di una calda afosa spiaggia romagnola mi diceste
con allegro fare vorremmo con te domani il sorgere
del sole nel primo mattino noi noi soli contemplare.
venne il mattino e il sole là in fondo in mezzo al mare
dava già il segno della sua salita con raggi sfumati luminosi:
fresca l’aria era e la brezza salmastra da un profumo dolce
amaro già alitava e ci avvolgeva. Ecco qual novella Atalanta
rapida una, una corsa veloce all’improvviso spiccò qual volo
ed ancor vedo così quelle dorate chiome sollevate al vento,
triste invece dell'altra mi parve lo spento tenero sorriso.
quale il perché di tale corsa allora non capito, per la sorella
e me soli forse poi lasciare penso? Ma nulla accade tra noi rimasti soli,
silenzio vi fu solo silenzio, sguardi lontani eppur noi così vicini,
sguardi che il sole nascente disturbava, un silenzio nel silenzio
muto del mattino. Vinse di certo una forte timidezza allora!
quali dunque mi domando oggi in quel momento i nostri pensieri
gli inespressi sentimenti o i desideri rimasti nostri e tra noi ignoti?
rosa non colsi, non capii l’amore? Finì così ricordo ancora: tre ombre
sole e lontane dal principiante sol dettate e sole sulla spiaggia
ferma ciascuna con i suoi pensieri fermi che di un gabbian il verso
invano ...invano... invano... invano... molesto disturbava.
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