Ho affogato
le inquietudini adolescenziali
una canzone dopo l’altra,
ho imparato da me
il giusto e sbagliato
il sacro e il profano
l’amore e il dolore,
e in quella stanza
lontano,
ho provato a camminare
nelle tue scarpe senza volerlo,
a guardare il mondo
nei tuoi occhi senza permesso.
Condannato nell’attesa
giustificavo i fallimenti
con l’inutile sintesi.
- Attualmente 4.83333/5 meriti.
4,8/5 meriti (6 voti)