Per agresti viuzze
serpeggianti,
mi muovo,
in un Febbraio pungente.
il sole velato da un cielo
biancazzurro.
nella vasta radura
di tenero verde coperta,
ulivi amici , mi balzano incontro ,
coi loro sussurri di
irrequieta dolcezza.
gocce di disgelo di tedio e
di oppressione,
nel petto iniziano a
piovigginare.
poi casette abbracciate
nel solitario paesaggio,
mi si offrono alla vista .
ad esse difronte, giardini
con alberi d'aranci.
pomi di sole d'agosto,
nel cuore
della stagione fredda.
paion scottare ,
nell'algida aria mattutina,
come a diffonder
luminoso calore.
agri e dolci,
come i giorni miei ,
come i giorni tuoi.
eppur trombe che
scrosciano suoni di solarità.
e par che cantino:
" Evviva, stanno
ultimando il loro tempo ,
i due inverni e,
con esso la valigia della loro asperità
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