Sono convinta che esistano delle conoscenze dimenticate più che false. Poi ci sono quelle preconfezionate. Chi cerca nel buio opera in maniera diversa da chi brancola e tuttavia gli va bene così.
Ombre, luce, conoscenza, verità. Sono sempre stato affascinato dal mito della caverna e dai diversi aspetti e interpretazioni che ne scaturiscono. Condividere la verità è sempre difficile, e spesso un rischio, la verità è una luce accecante. E questi versi sono molto significativi e apprezzati. Complimenti
Senza dubbio ci sono , come tu scrivi, conoscenze dimenticate ma ritornando all'immagine forte del Mito della Caverna, tutto ciò che viene proiettato di fronte a noi, tutto, senza eccezione alcuna è "falso", ombra proiettata di forme che alle nostre spalle vengono fatte scorrere davanti ad una luce. Noi non siamo fisicamente legati e impossibilitati a girare la testa; la costrizione che subiamo è molto più sottile e perciò ancor più difficile da scorgere e si manifesta attraverso idee e comportamenti acquisiti, una sorta di "formattazione" che determina la nostra "descrizione del Mondo". Poi certo ci sono coloro che pur "brancolando" non si danno per vinti e cercano il modo di "girarsi" verso la Luce, e altri che fanno di tutto per non arrivare alla terribile consapevolezza di vivere nell'Illusione e nell'Inganno. Ciao Tbot.
Grazie Morris dell'apprezzamento. Come tu scrivi, la Verità "brucia" ed è difficile da condividere. Un saluto.
Hai mai sentito parlare di pensiero divergente? Può aiutare! ;-)
Certo Tbot, sicuramente aiuta, ma credo che la profondità della "formattazione" a cui veniamo sottoposti fin dai primi anni di vita, sia tale da essere inarrivabile per qualsiasi forma di pensiero, sia esso "convergente" o "divergente". Per me solo le facoltà animiche ormai dimenticate e volutamente ridicolizzate dal Sistema, possono servire allo scopo.
Quando parlavo di conoscenza dimenticata mi riferivo a quello. Liberarsi dalla formattazione richiede tempo e spesso spaventa; chi sceglie la verità deve sapere che rischia la solitudine, ma sento che tu ne sei consapevole, anche se non ti conosco.
Fin da ragazzo, mi sono sentito estraneo a questo mondo, alla follia degli adulti con cui mi relazionavo. Follia ritenuta normale da chi aveva perso l'innocenza e non era "sopravvissuto" alla formattazione familiare, scolastica, sociale. Questo senso di estraneità ancora pervade le mie giornate e tranne qualche eccezione mi fa sentire solo anche in compagnia di amici. Comunque non baratterei questa mia condizione esistenziale con alcunché. Piacere di condividere con te questo sentire. Un abbraccio. Ciao Tbotn. Marco.
Tempo fa ho incontrato una persona a casa di amici. Lui è una specie di sciamano, non conosco il termine esatto. Ci hanno presentato e lui, quando ha stretto la mia mano non me l’ha lasciata subito. Mi ha detto con tono sommesso che sentiva una energia particolare, che io sono un’anima antica destinata a ritornare fino a quando non avrò assolto il mio compito. Nella vita ho imparato ad accogliere tutto quello che arriva. Ciao!
Forse, continuiamo a tornare, spinti dal bisogno e dall'intento di unire aspetti di noi stessi e del Mondo apparentemente inconciliabili. I nostri reiterati andirivieni, che a un certo livello viviamo come una condanna, per l'anima sono una sfida eccitante, un gioco meraviglioso. Finché non sentiremo, appena dietro le nostre mascelle serrate, il suo contagioso risolino infantile, si, è indubitabile che saremo destinati a riprovarci. "Accogliere tutto quello che arriva" è un bel passo avanti in questa direzione Tbotn!!! Ciao.