Pensieroso
passeggio
tra quelle
che ai miei occhi appaiono
come
normali strade di città
ma che
forse
più appropriatamente
circuiti di coscienza
potrei definire.
Irresistibilmente
attratti
dal Potenziale massimo
di questo
vibrante Universo
ma
costretti a misurarci
con innumerevoli
potenziali intermedi
al fine di accrescere la nostra energia
al destino
che questa ci impone
inesorabilmente
andiamo incontro.
Come fossimo
elettroni
che
al tocco d’un interruttore
lungo un filo
si muovano
la Casa di Dio
all’oscurità primordiale
cerchiamo
di strappare.
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Metafora dei circuiti elettrici, delle differenze di potenziale, dell’illuminazione, per provare a trasmettere la sensazione, camminando per le strade della mia città, di sentirmi come una sorta di particella, sospinta lungo le imperscrutabili vie dell’Energia, che ben al di sotto della superficie intellettuale, emotiva, sociale, guida interamente ogni nostro più piccolo movimento, "esteriore" o "interiore".