La poesia dopo che è stata scritta ha una sua vita.
spesso dispiace anche modificare una sola parola, anche se il desiderio di farlo è grande.
ogni poesia è unica poiché nasce dall'emozione di un momento: un sogno, un incontro, un dolore, un' emozione.
e ci vuole coraggio a raccontare ad altri quello che abbiamo dentro.
certe volte però la poesia è invenzione.
un attimo colto da uno sguardo, è vero, può essere il motivo per cui senti desiderio di scrivere, ma poi quel viso, quel particolare, finisce per essere reinventato così come il poeta desidera.
questo spiega perché le donne delle poesie sono quasi tutte belle e fatali, oppure belle ma diaboliche.
una mano sfiorata può divenire un amplesso indimenticabile.
cesare Viviani scrive nelle sue riflessioni di etica e poetica: " E' poeta colui che inventa una imponente bugia sulla sua percezione".
ci sono poeti che scrivono della disperazione di un fallito amore ma sono felicemente sposati.
poeti che parlano del tradimento e non sono mai stati traditi.
poeti che parlano bene della morte ma amano la vita.
in una raccolta di poesie quante sono veramente autobiografiche?
non per questo il poeta è un bugiardo o un adulatore; è soltanto un sognatore.
poi ci sono i grandi, è vero, ma questo forse è un discorso a parte, oppure no?