PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/04/2003
Discendendo pareti rocciose
Cerco appigli di risalite
Ogni caverna del cuore
Oscura la mia caduta
Sospesa, leggera
È l’anima nel vuoto

Annaspano le mie braccia
Nude e fredde
Nel gelido mare nero
Dei ricordi

Fluenti ruscelli
Capelli di vetro
Tagliano le mie lacrime
Come fendenti
Scaturiti da soli ciechi
Che altro scopo non hanno
Se non il sentire

E nell’ascolto del vento
Mi perdo
Danzando note stonate
Ballate cantate dalla voce lacerante
Di mille fiori
Che desiderio di sbocciare avevano
E che tristezza sciupò
Prima del tempo

Tempo di vivere
Che scivola via
Plasmando onda di pietra
Si frantuma
Delineando destino
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (2 voti)

Sembra un sogno ma forse è la vita, con i suoi alti e bassi, a presentarci ogni volta angosciosi strapiombi sul vuoto e insperati appigli... Bella veramente. Un caro saluto.
Michele

il 15/04/2003 alle 17:51

smackkkkkkkkkkkk!!!!
Cristiana

il 15/04/2003 alle 21:30

Con te non ho bisogno di molte parole ... traduci i pensieri nascosti ...
a presto
Cristiana

il 15/04/2003 alle 21:31

...è come una ballata
da cantare la sera

dirti brava è ripetersi

L.

il 15/04/2003 alle 22:23

Grazie Luigi ... un bacione e un abbraccio di cuore!!!

Cristiana

il 16/04/2003 alle 11:54