Nel giardino della mia speranza,
impaurito dall’odio che avanza,
ho piantato un albero.
alle radici ho dato il tuo nome:
senza di te la terra
franerebbe sulla felicità.
il tronco sostiene il peso del tempo,
che si fa leggero solo nel vederti.
i rami, come braccia protese al cielo,
chiedono l’abbraccio di Dio.
i frutti hanno il sapore dei tuoi baci,
lo stesso della rinascita dalla polvere.