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Pubblicata il 21/03/2003
Sola in questa cella maledetta
per colpa di una vendetta
che non restituirà la mia piccina.

Non mangio più nulla,
non piango più lacrime,
intorno a me solo i miei fantasmi.

Appaiono di notte loro,i miei rimorsi,
non posso fuggirli,mi prendono sempre,
mi soffocano la gola
mi rubano l'anima
e sono ancora più sola
comunque persa.

Mi desto come un panno lavato,
un pezzo di vetro inutile
gettato in un pozzo.

Adesso basta,
il tormento finisce,
ho stretto già il nodo
sarò di nuovo me stessa,
una donna,una mamma.

Correrò di nuovo nei prati
con la mia bambina,
senza fatica,leggiadre,due ombre,
due Fantasmi del Signore,
due vite bruciate
troppo presto.


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ED IL FANTASMA DEL PERDUTO
RITORNA INESORABILMENTE IN VITA,
MA NULLA è più grande del dono
della vita,unico appiglio alla
nostra fatua inconsistenza....

a presto.D

il 25/03/2003 alle 14:55

A volte anche la giustizia è ingiusta proprio come la vita, alcuni si rassegnano,altri no,alcuni si rifugiano,altri combattono ma alla fine nessuno esce vivo dalla vita,è una lotta inesorabile ma impossibile.

Sampei

il 27/03/2003 alle 14:05