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Pubblicata il 27/10/2020
Malaugurata, figlia saturnia
partorita dall’acqua.
come possono le tue parole
abbuonare i fetidi inni

che l’indole riscopre? Taci.
le tue foreste, prima o poi,
incendieranno d’accidio
e non ne rimarrà ombra.

rinchiuditi, figlia del tutto,
fra lo spazio di quattro mura
sgualcite, intenerite,
è il tuo gemito l’unico a

rincorrerti, sino a quando
si spezzerà appesantito.

deprecabile sei e sarai,
tanto quanto l’atto dei tuoi;
ma nessuno ode, e tu
t’ami e ti detesti, amena.

hai ancora due mani, belle
ed una pelle liscia e
chiara, sebbene abbia sfidato
le brezze d’ogni paese.

il tintinnio della pioggia secca
suona sulle rocce rurali,
la voce infiamma, e sola tace.
figlia del creato, a me parlo

coi versi da debole recluta,
io t’amo d’un amore

mai stimato, t’amo.
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Piaciuta molto,un saluto!

il 28/10/2020 alle 15:53

grazie ancora eclisse

il 02/11/2020 alle 00:03