i buongiornini (maggio 2020)
il cielo è terso come in primavera.
l’acqua è limpida quanto in tempi antichi.
tra questi sassi della massicciata
spuntano dalla sabbia fiori esili.
sono piccoli fiori temerari
che nell’aridità vivono impavidi;
smilzi papaveri rossi tra le spine,
tesi a sfidare l’arsura e il mare.
si schiudono al sole i buongiornini
dalla bellezza effimera e struggente
in un luogo da pochi frequentato.
non c’è nuvola o pioggia in cui sperare;
non hanno nulla, solo il vento e l’aria
che li culla, il terreno sabbioso,
così salino, e il mio sguardo attento
che li ammira assorto nel silenzio.
la brezza incessante li fa tremare.
sbucano con una fierezza strenua
in questi giorni intrisi d’amarezza
e oscuri sentimenti di dolore.
hanno steli sottili, affusolati,
petali gialli rari, delicati.
sono i fiori che vivono isolati
a crescere, a resistere, a risplendere
in un paesaggio arido e selvatico.
con un’audacia vivida e sfrontata
nella quiete di una spiaggia vuota
ogni mattina si aprono alla luce.
dalla raccolta “Il sentimento di un istante” di Paolo Borsoni, edizioni Alta Via