Alice recita poesie
per combattere pensieri contrastanti.
spulcia ogni giorno, rileggendole, scie di opere
dei più grandi artisti del passato. Tanti.
ariosto, Baudelaire, Carducci, D'Annunzio,
euripide, Foscolo, Garcia Lorca, Hesse.
ishikawa, Joyce, Kavàfis, Lao-tzu,
masters, Negri, Omero, Pascoli.
rimbaud, Saffo, Thomas, Ungaretti,
verlaine, Whitman, Yeats, Zahradnik.
e ancora molti, molti altri.
si immedesima e si immerge nelle parole
delle frasi spiazzanti. Avvolgenti e affascinanti.
si consacra martire consenziente.
come nel mondo ce ne sono tanti.
aggiunge enfasi e trasporto, quando legge
rime baciate, sonetti e odi.
gesticola col corpo per attirare gli sguardi.
e con arguta malizia scruta la reazione degli astanti.
poi trae un profondo respiro.
veloce corsa emozionale.
alice recita poesie per se stessa.
e sa bene che le fanno bene. Sa bene che le fanno male.
come fare l'amore a comando. Per amore.
come punizione per peccati da espiare.
come rilascio adrenalinico.
sangue e sudore.
come terra d'Oriente da scoprire.
le recita sempre.
quando è in compagnia o quando è sola.
e questo sfogo le basta
per fare della sua anima
un'ospitale dimora.