Affondo il mio pensiero
dentro una bianca parola
mentre i sette colori
urlano al vento
un orrore lontano.
I rumori
di una città distratta
mi disturbano.
Socchiudo le palpebre.
La mia mente
porta altrove
il mio corpo immobile.
Trovo gli occhi di un bambino,
offesi dalla polvere,
abbandonati dal loro battito,
fermi su un istante
a gridare l'ultimo perché.
Quanti di questi sguardi
spiegherò a mio figlio?
Quante bandiere
per un perché?