Capita che l’invisibile
più di altro esiste.
come l’incredibile
che se è, insiste.
il tempo non scorre,
ma flaccido cade
fino a decomporre
anche le strade.
straripa ‘sto scorcio,
è violento, è abietto.
ormai è un catorcio
insano e infetto.
e’ pausa, è attesa,
è improvvisa abiura.
e’ una vita lesa
da silenzio e paura.
insieme e distanti,
che strano destino
per gli abitanti
di questo cammino.
veglio il divenire
con occhio indifeso.
e non ho più ardire,
e resto... sospeso.