Sembrava dormissi?
no, non dormivo più.
Pareva abbracciassi?
Sì, ne abbracciavo uno più giovane.
Mi somigliava?
Certo, era mio fratello.
Trascorremmo albe e tramonti
con luci diverse negli occhi,
sedemmo vicini e distanti
sorseggiando il gorgoglio sulla riva,
ridemmo degli strani sorrisi
di una Madama al Postiglione
ma non avemmo tempo di carpire
i segreti che s'annidano
tra le pieghe delle lenzuola.
Contammo solo i gradini
che portano alla soglia
e poi sostammo esausti
alle porte della Trinità.
Dopo, condividemmo
solo l'increspo del selciato
e quel frastuono di ruote
tra il dolore delle Veroniche,
sotto un groviglio di calce,
in un inferno di luce.
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