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eby
Pubblicata il 04/03/2003

Non so di chi tu sei,
di chi sarai domani.
Vivo la lingua d'ombra
che sa seguirti muta,
le calze trafilate
di ragno sulle gambe,
la crocchia di capelli
castani sulla nuca.

Del poeta vesto i panni
e i versi colorati,
canto le mie canzoni
nel vento di scirocco,
tra le fronde rachitiche
di un susino selvatico,
nell'opaco sipario
dei vapori del mare.

Sulla porta di mogano
intarsiata di nautili,
è scritto che non muore
all'orizzonte il sole
e che vicino a te
solo le nostre vite
invecchiano, ma noi
non moriremo mai.

Così nell'ora morta
appena dopo pranzo,
prima che il sonno inchiostri
di torpore le ciglia,
nel buio della stanza
per una volta ancora,
cercherò la tua mano
accanto al mio cuscino.
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trovo i tuoi paesaggi ... intensamente miei ... ho sognato in questa mattina le tue parole ... e nel mio cuore le ho riposte ... come dono prezioso ...

un abbraccio
Cristiana

il 04/03/2003 alle 12:39

dolce, delicata, elegante. devo dire una piacevole pagina di poesia che piace leggere con il sorriso e la serenità di chi si sente bene e che ottimisticamente trova nelle sensazioni vere sicuro rifugio dell'anima. complimenti.
m.

il 04/03/2003 alle 12:56

Bella lirica dai passaggi intensi e dal messaggio pieno di serenità e delicatezza.
Un caro saluto!
Axel

il 04/03/2003 alle 13:15