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Pubblicata il 01/12/2019
I militari di controllo accorsero, erano agiitati
l´allarme scattato, attendevano l´analisi dei dati
un attacco atomico dagli Usa, gli accordi violati,

l´analista Tenente Colonnello rimase immobile,
la sua mente logica rifiutava quell´idea ignobile,
un attacco con pochi missili non era concepibile,

i colleghi pressavano, abbiamo meno di 30 minuti,
avverta i superiori, ordini di contrattaco adempiuti,
il protocollo é rigido, con altri missili siano abbattuti,

l´analista restó in attesa, no, non avrebbe ceduto,
sarebbe stato la fine della vita, e il pianeta perduto,
al contrattacco atomico, immediatamente succeduto,

ci restano 15 minuti, lei stasera é qui solo per caso,
dia l´ordine, il nostro spazio aereo é stato invaso,
il protocollo violato, il dovere di soldato dissuaso

e´un falso allarme replicó sereno l´analista
non c´é nessuno attacco atomico in vista
ingannati dalle nubi, possibilitá non prevista

il giorno dopo l´analista vilmente allontanato,
la macchina é perfetta, l´uomo ha sbagliato,
per i gerarchi il protocollo non é stato rispettato,

emarginato dai vertici, l´analista prepensionato,
recluso alla vista del mondo, che aveva salvato,
in un misero appartamento di periferia, confinato

l´uomo aveva scongiurato la catastrofe nucleare,
additato dal Potere come un appestato da evitare,
nell´indifferenza, realtá tristemente da accettare,
ho solo fatto il mio lavoro, disse serenamente,
al giornalista che lo intervistó quasi casualmente,
era l´uomo giusto al posto giusto fortunatamente!

al Tenente Colonnello Stanilav Petrov, eroe dimenticato,
a cui dobbiamo onore e ringraziamento infinito
se siamo ancora qui a ringraziare o a lamentarci della nostra vita.
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