Stridono sistri al vento di novembre
nella rasura al limite del bosco
e l'ago del lontano campanile
cuce a rintocco una treccia di case.
Daranno un nome a questo muro un giorno
e avremo ali nel volo delle ciglia,
guizzi d'odori nel ferrocemento,
arcobaleni tra i fili del tram.
Piango lo scroscio di pioggia sull'erba,
la ragnatela a trine sulle foglie,
le mie radici penzolanti al sole
e questa pena rapita alle nuvole.