Quando in un lontano frontespizio
leggemmo che saremo stati
baciati dalla gloria
e accecati dalle lampade,
quando le nostre donne
all'ingenua domanda
"ho io grazie grandi appo te?"
ci risposero "anzi maravigliose",
allora deponemmo le aste,
abbrunammo le bandiere,
lasciammo per sempre
la benefica stretta di una mano.
Quando in un frammento
avemmo la singolare percezione
che tutto sarebbe andato disperso,
allora, solo allora,
a petto nudo affrontammo il nembo
e le sue atroci vampe di calore.
Adesso residuiamo
come ratti sotto calce viva,
in attesa del lampo
che ci arrostisca gli orli.
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