La poesia è ovunque, è una lucciola nei campi. Sempre un'emozione leggere i tuoi versi...l'urlo rosso di una sirena...
sì, è una con-danna, una dannazione comune (non elargita a tutti però). Un sentire al di sopra. Azzardo un paragone: è come avere la spelle ustionata da un'abbronzatura ed esporsi comunque al sole, dopo non si riesce a dormire.
Dopo un passaggio su Wicki (limiti miei...) ho avuto certezza di cosa parlavi, anche se l'avevo intuito. La penso come Vincent, sempre un'emozione, ma anche un allargamento di confini, basta soffermarsi sulla chiusa.
Possederla o essere posseduti da essa? Preferisco questa seconda opzione, io non l'ho mai chiamata.
Non voglio ripetermi, comunque è lei che ti viene a cercare, anche di notte, specialmente di notte...
E per dirla con il grande Neruda, " Non so da dove sia uscita, da inverno o fiume. Non so come né quando, no, no erano voci non erano parole né silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte, bruscamente fra gli altri, fra violente fiamme o ritornando solo, era lì senza volto e mi toccava.”