PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/10/2019
Non cercarla in occhi estranei,
non ascoltarla nell'attesa
della prossima notte,
non spiarla tra i barbagli
dell'ultimo raggio di sole.
Lei ti attende dovunque:
nell'affloscio di un globo lacerato,
nel cellulare adiposo dell’orbita,
sotto la coda striata
dei gatti selvatici,
nella squallide trame
di una lorda camicetta.
Si annida ovunque,
nei cappelli d'elemosina
d'un cieco suonatore d'ocarina,
nell'urlo rosso di una sirena,
tra le spighe contorte
di un'estate all'occaso.

Non racchiuderla in un barattolo,
è una lucciola nei campi.
Non scriverla,
ti scriverà lei.
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La poesia è ovunque, è una lucciola nei campi. Sempre un'emozione leggere i tuoi versi...l'urlo rosso di una sirena...

il 24/10/2019 alle 16:19

sì, è una con-danna, una dannazione comune (non elargita a tutti però). Un sentire al di sopra. Azzardo un paragone: è come avere la spelle ustionata da un'abbronzatura ed esporsi comunque al sole, dopo non si riesce a dormire.

il 24/10/2019 alle 16:43

Dopo un passaggio su Wicki (limiti miei...) ho avuto certezza di cosa parlavi, anche se l'avevo intuito. La penso come Vincent, sempre un'emozione, ma anche un allargamento di confini, basta soffermarsi sulla chiusa.

il 24/10/2019 alle 18:50

Possederla o essere posseduti da essa? Preferisco questa seconda opzione, io non l'ho mai chiamata.

il 24/10/2019 alle 21:45

Veramente bella, complimenti

il 25/10/2019 alle 11:56

grazie vittorio

il 25/10/2019 alle 13:33

Non voglio ripetermi, comunque è lei che ti viene a cercare, anche di notte, specialmente di notte...

il 27/10/2019 alle 19:04

E per dirla con il grande Neruda, " Non so da dove sia uscita, da inverno o fiume. Non so come né quando, no, no erano voci non erano parole né silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte, bruscamente fra gli altri, fra violente fiamme o ritornando solo, era lì senza volto e mi toccava.”

il 27/10/2019 alle 19:06