Siamo forse latte,
latte di Galassia,
o granuli incerti
di polvere lunare,
mattoni, tessere,
zagaglie di Saracino
o fanghiglia incerta di idrovora.
Siamo sicuramente domande
senza tempi certi di risposta,
echi di spelonca balbettate
da Morgane intorpidite.
I funghi di Marzo assorbono
le luci del primo istante
e appendono
sui palchi del muflone
i frutti del primo cielo,
l'abbaglio dell'ultima notte.
Noi la vivremo, mia cerbiatta,
scossi da quel vento
che tinge gli occhi
e dà di spugna ai ricordi,
saremo solo radici aeree
come quelle del loto
che veleggia sull'acqua.
(dedicato ad una cerbiatta con reti e chiodi)
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