PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/10/2019
Così si è consumata
un'altra notte amara
nel gelo di questa aurora boreale
sotto una baracca di stelle
che spiccano rigagnoli di seta.

Ti confesso, o mio Piccolo Padre,
che adesso vorrei tanto essere
come quel viaggiatore d'acqua
che aprì le mappe della mente
e soccorse il Khan
nella conta di città invisibili
e nel censimento
dei nati e dei morti piccoli
sotto una luna in opposizione.

Ma è di nuovo tramonto
su questo Sol dell'Avvenire
e stasera resteremo a vegliare
sulla sponda ripida dell'Ussuri
gli occhi spenti di Piotr,
l'anziano Alfiere,
cercando di tenere alla larga
i corvi e quelle bizzose marionette
con i libretti rossi
ed i berretti di pelo,
con il loro insensati
e cupi ideogrammi d'odio
stampati nella mente
e nel cuore.

(poesia già proposta ed oggi rivisitata)
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (3 voti)

Sulle rive dei fiumi Ussuri ed Amur, nel '69, le prime scaramucce. Successivamente, entro il '75, l'Armata Rossa aveva pronti di piani dettagliati per un attacco alla Cina, poi tutto rientrò. Non sarebbe stata una occupazione, assurdo solo pensarlo, ma la distruzione dei gangli vitali, comprese le installazioni nucleari.

il 01/10/2019 alle 18:02

"Un troppo presto o un troppo tardi rendono quell’ora irrevocabile per cento generazioni, e determinano la vita di un individuo, di un popolo, addirittura il corso del destino per l’intera umanità". Rubo queste parole da Zweig dall'introduzione del suo immortale "Sternstunden der Menschheit". Scorrendo la tua produzione ho come l'impressione che, qua e là, anche tu sei attratto dalle ore cruciali dell'umanità, come momenti di continuità o di svolta, a volte perché il fatto è avvenuto, a volte perché non lo è.

il 01/10/2019 alle 20:21