In ogni tempo e luogo un manipolo di uomini contro la presunzione dell’onnipotenza. La meta finale è sempre sospesa su un abisso. Vincitori reali, presunti vincitori, effettivi cadaveri. A milioni affogano le proprie carenze fra i trucioli, in pochi a saper domare dolori e fatica senza dogmi e in piena consapevolezza. Difficile seguire tutti i passi dei tuoi notevoli scritti; di quello odierno è questo ciò che mi arriva. Un saluto.
Grazie Arlette. Pochi contro tanti, è sempre stato così, e le sconfitte sono solo apparenti.
Non si deve mai voltare le spalle ma, accada cosa accada, sempre mostrare il petto. La vittoria sta tutta lì.
Come sempre una lettura affascinante. Sai prendere uno o più spicchi di storia e trovare connessioni umane e poetiche di rara acutezza e bellezza.
Grazie Eriot, per me l'onore ed il sacrificio non hanno bandiera nè ideologia.
Versi che non celebrano nessuno, ma utilizzano personaggi della storia per celebrare le azioni e senza considerare da quale parte vengano eseguite. Non importa se siano reggimenti delle SS o popoli della Bibbia guidati da Dio (abilmente inseriti in una unica poesia nazisti-francesi ed ebrei), ciò che importa è il contenuto dell'azione, la passione e la follia umana nel compiere tali azioni, il coraggio di portare avanti, qualunque siano, le proprie idee anche se si è solo in 300 contro un pianeta intero. La Storia indicherà i vincitori, ma non dimenticherà i vinti.
Condivido in tutto il profondo e veritiero commento di Azar Rudif.....