Nonna mi ha vista crescere
sapendo che mi avrebbe
lasciata prima degli altri.
come una maga capace
di creare meravigliosi ricordi,
ricordo le mie lacrime sui cocci
a mosca cieca tra gli alabastri
mentre aggiustava le cose
amandomi forse più di tutti.
con la cenere tra i capelli
e il rosso nel cuore mi portava con lei
a fare il bucato nella lisciva da antiche
bambine, solo per passeggiare tenendoci
per mano sotto un cielo di acquerelli
dove sapevo che quelle stesse mani
avevano tenuto quella di mamma
quando aveva i miei stessi anni.
il solo pittore che potrà avere riflesso negli occhi
il rosso assoluto è quello che può dir d’aver visto nonna
sul filo dell’austerità insieme alle mollette di legno
arrossire, guardandomi giocare a mosca cieca tra i panni.
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