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Pubblicata il 11/07/2019
Prima che cada la brina
alluneranno di notte le fate
e ti solleveranno in volo
sotto grappoli di stelle.
Ti nasconderanno astute
in un cespuglio di fragole
allontanando gli occhi
ad uncino degli àstori
che veleggiano a stormi
nei bagliori di luna.

In quella notte
sarò come nuvola
che s'impiglia negli aghi di pino
e lento cederò dolce acqua
sulle tue labbra di corallo.

Ti aprirò il cuore
e le sue cose nascoste,
tu darai loro un nome
e vi imprimerai l'unico sigillo
che spalancherà le porte
alle estati che verranno.

Il mio cuore vive
di rigori invernali
come una tundra
di licheni sparsi al vento
ma i tuoi occhi
danzeranno come lucciole
sul mio petto
ed inciderai, misericordiosa,
in quella notte fatata,
un'unica parola
che leggeremo insieme
al sorgere dell'alba.
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