PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/06/2019
Avverto un contatto
di ginocchia premute
ed una mano che traspare
leggera sulla nuca.
Con voce avulsa
da ogni udibile suono
parla di un no addormentano
al canto delle rane
e di trigoni e congiunzioni,
di lune in epatta,
di quel mio primo
vagito al sole
prossimo al Leone.
Poi, altre ginocchia morbide
s'alternano al maschile
e odorano di Falloppio.
Mi sorridono per quella volta
che scattarono all'indietro
per un mio ritardo incolpevole
nella raccolta della farina
e di molte altre cose
adesso macinate nella crusca.
Un altro accosto, una flebile voce,
che sa di quel fruscio
che solo le stelle
sanno mormorare
ora si rimprovera
di quel mancato impegno
ad insegnarmi i fondamentali
e di aver lasciato così
troppo presto
un fumetto in bianco e nero
orfano di colore.
Altre ginocchia poi
sono ormai lontane nel tempo
vuote di presenza
dense d'assenza.
In un oggi che profuma
di un domani gìà trascorso
vorrei che un'unica voce
mi labiasse un solo fonema:
"Nà"
e lo incidesse nel cuore,
senza cifre d'inizio
nè di fine.
note
1) Nà, contrazione del lombardo nanìn: piccolo, bambino
2) Labiasse, licenza poetica, con buona pace dei puristi.
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rio addormentato

il 23/06/2019 alle 17:10

grazie Lara

il 23/06/2019 alle 20:00

Una raffinata cavalcata, a volte virtuosistica, tra ricordo e sogno... Molto bella. (A me il "labiasse" è piaciuto proprio).

il 23/06/2019 alle 22:26

Sempre incantata dalla bellezza dei tuoi scritti. Ne ammiro moltissimo la delicatezza e i costrutti. Grazie tante perché è una lettura che mi stimola a cercare di migliorare.

il 24/06/2019 alle 00:03

Bambino...la poesia parte dal primo vagito; poi, scende serena lungo gli argini del fiume della vita, con qualche rimpianto, in una culla ritorna. Condivido il pensiero di Emanu.

il 24/06/2019 alle 08:25

Grazie a tutti voi per l'attenzione e la sensibilità. Seduto di fronte ai miei genitori e progenitori, ginocchio contro ginocchio, con quel quarto di sangue lombardo nelle vene che affiora e sfocia in quel Nà, quasi fosse una piastrina di riconoscimento. Ognuno ha la sua, sin dall'inizio, per affrontare questo mondo di trincea. Piastrina necessaria per essere riconosciuto e raccolto, in questo caso ormai irriconoscibile, dopo l'ultimo scontro.

il 24/06/2019 alle 10:01