Caro Ancient, i tuoi lavori sono difficili da commentare, perché spesso poggiano su un impianto storico/antropologico di cui è arduo cogliere il senso intimo. Per questo non mi addentrerò sugli echi biblici e orientali di questo tuo lavoro, sia perché non ne ho bastante competenza sia perché non lo riterrei comunque opportuno. Desiderò però esprimere ciò che io ricevo da questo tuo scritto che mi conduce in una ricerca, temporalmente indefinita, di sè. I nomi indicati così diversi per semantica e origine, hanno in comune qualcosa che già esiste dentro di te e, quando ti scopri, essi sono presenti con pari dignità e vigore, col loro carico di simbologia, senza essere vuote icone. Un lavoro di grande qualità, complimenti.
Credo sia una poesia sull'Induismo, Isha-Upanishad, Chayah-uno degli avatar del dio Vishnu, tre gocce d'acqua verde blu-le tre religioni dell'India. La poesia è bellissima, scusa se ho interpretato male.
Vincent, prima di tutto niente scuse, stai scherzando? In ebraico la radice "Ish" (maschile) significa, tra l'altro, "iniziare, dare forma", aggiungendo la desinenza "ah" abbiamo la controparte femminile, cioè "Ishah". "Chayah" significa vita. Tre gocce d'acqua.... descrivono una sfumatura di occhi chiari. Comunque anche la tua interpretazione aggiunge qualcosa. Grazie per averla apprezzata.
Grazie a te per averne chiarito alcuni aspetti. Questa poesia possiede la consistenza della seta.
Un testo seducente che ti prende e non ti lascia più! La chiusa poi, è semplicemente abbagliante.