PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/06/2019
Quante lucertole
che attraversano la strada
in questo primo fall-out estivo,
in queste ore deserte
negate anche alle larve di cane.

Tante voci di catrame
salgono dagli occhi verdi squama,
dalle pupille di sauro
alle quali sconosciuta
è la parola Atropina.

Nessun baleno di pensiero
nelle contrade del sole,
sovrastato com'è
da un oceano di cicale.

E "cosa pensi nel momento?"
appare ora richiesta stridula,
in controsterzo,
una querula di contrabbando.

L'essermi come te rifiutato alla crescita
è la chiave del nostro smarrimento,
gettata in mare una volta per tutte.
e' come se ci fossimo, alla fine,
liberati anche di noi.

Prepariamoci occhi di sauro
e godiamoci l'immersione totale
in questo oceano di cicale.
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...profondamente ermetica...ma attenzione alla muscarina...

il 04/06/2019 alle 15:27

Rifiutarsi di crescere è dunque questo a preservarci dal senso di colpa? Divenire maturi, far pace con noi stessi non è forse un abbandonarsi a divenire bambini, quando la vita è tutta una promessa e negli occhi brilla il sogno? E' un rifiuto a quanti ti ripetono che devi maturare, ma a che pro? A divenire vecchi e cinici, senza aneliti, senza speranze! L'amore per la vita ce la insegna la natura con i suoi cicli, senza razionalizzazione, senza dover per forza dare un senso a tutto! La poesia dovrebbe parlare ai cuori! Sempre!

il 04/06/2019 alle 15:52

Cantorom, Genziana, Rosi: le lucertole non pensano nè parlano, osservano. Oggi vivo il giorno della lucertola e mi godo il sole.

il 04/06/2019 alle 16:15

Mi è piaciuta tutta, per quello che ho colto, e mi ha colpito soprattutto quell'Atropina sconosciuta agli occhi del sauro. La trovo interessante perché, se vogliamo rimanere sull'allegoria, possiamo ampliare il concetto alle nostre menti, troppo insensibili alla poesia, o ai fanatici di ogni ideologia (e io ci metterei qualcos'altro ancora, ma preferisco sorvolare) insensibili alla ragione, e così via...

il 04/06/2019 alle 21:56

Eriot, nel recente passato mi hai dato dell'acuto ed io ti ripago con la stessa moneta. Il riferimento all'atropina effettivamente è la chiave di lettura. Noi umani, dotati di un'effemira ma persistente coscienza di sè cerchiamo di dare un senso compiuto alla vita e creare un mondo artificiale a nostra stessa immagine e somiglianza (metaforicamente è come se avessimo le pupille dilatate da questa sostanza). E' intuitivamente un mondo ristretto, deludente, perciò vorremmo uscire da questo stato e tornare, per un attimo, a stadi evolutivi primordiali, ma anche questo è contro natura perchè non riusciamo a chiudere le pupille come fanno i sauri. E non possiamo neppure crogiolarci al sole, non abbiamo scaglie protettive. E' una misera condizione quella di essere sospesi tra cielo e terra.

il 05/06/2019 alle 09:23