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Pubblicata il 25/05/2019
In questa giornata di scoglio
il sale si scioglie
e le alghe abbrunano
tra i denti delle murene.

In questa giornata d'approdo
la testa penzola in circolo
e s'addensa in fonetica di sbando:
ˈzɑːmbi, ˈzɑːmbi, ˈzɑːmbi,
così è pronunciato.

Nella mia testa
stanno piangendo gli Angeli
in un coro purpureo
e combattono
agli angoli di un quartiere
sotto una pioggia incessante.

Cosa c'è nella loro testa?
e cosa c'era prima di loro?
Solo ˈzɑːmbi, ˈzɑːmbi, ˈzɑːmbi,
così è pronunciato
e modulato in diplofonie
che steccano sugli scogli
e si frangono sui denti delle murene,
senza più lingua o bocca
per cantare.
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Io non so a cosa ti riferisci e quale sia l'eziologia di questa tua espressione. Quello che provo, però, è un senso di partecipazione emotiva e intellettuale a quel qualcosa che ti ha ispirato. E questo è merito, indubbio, di come hai strutturato questa comunicazione poetica.

il 25/05/2019 alle 21:48