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Pubblicata il 03/05/2019
Di questi tempi col fiato corto che tirano
avanti tra gli stenti in qualche maniera
ringrazio il cielo, con gli occhi stropicciati
che seguono il naso nella zuppa quando è sera,
di avere un lavoro e di avere te accanto.
mi destano le tue parole che spogliandosi nude
trattengono il respiro, come quando da bambino
al torrente bevevo dalle sue acque crude.
rammendi i cenci delle mie ansie respirandomi
sulla la tua pelle con il suo tepore,
lasciandomi col fiato corto e l’anima
tracimante dopo aver fatto l’amore.
ogni giorno ringrazio il cielo di avere un lavoro,
ma se tu non dovessi esserci di ritorno la sera
dietro le lacrime stropicciate sentirai a stento
salire dai cenci, tra le pezze, la mia preghiera.
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genuina preghiera che sgorga da un puro cuore che sa appezzare i veri valori della vita....

il 03/05/2019 alle 21:55

Grazie

il 09/05/2019 alle 05:30