E lavala tu questa poesia,
con un riflesso assonico di luce,
un po' d'azzurro strappato dal cielo,
l'atarassia dell'animo felice.
Stendila nell'assolo di una stella,
sulle tre corde della balalaica,
tra le coccole rosse dei ginepri
e nel profumo della violacciocca.
Stirala a fuoco lento sulla brace
con lamine cromate di vibrafono
e infine indossala come calendula
sanguigna e vai controvento all'inferno.