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Pubblicata il 18/12/2018
Quando quel pomeriggio
di dicembre entrai nel tuo negozio
fui tanto stupido da non cogliere
che quei fiori erano il primo indizio.
non erano coperti di rugiada: anche
i fiori piangono, anche se in silenzio.
a cagionare un sorriso è quasi sempre
un altro sorriso, e da quel tuo primo
sorriso ci siamo visti tante volte e tante
son state le chiacchierate a tirar mattino.
come quando ti raccontai che la banca
mi rifiutò un prestito con lettera siglata
dal direttore, nientemeno che tuo marito.
la sola cosa che non amo di te
questa sera di freddo particolarmente
intenso è la fede che porti al dito.
stasera lo hai lasciato sulla poltrona col
giornale sulla pagina della borsa, intento
a controllare l’andamento delle azioni.
con la mano nella borsa sulla foto di tuo
figlio, ora che tra noi l’attrazione è forte
e potremmo pentirci delle nostre azioni,
sarà meglio che rincasi con la pioggia che
consente di camminare a testa alta con il
viso velato di lacrime; per me una buona
dormita, ponte tra l’afflizione e la speranza.
non piangere mai per un uomo anima mia, ti
si sbava il trucco; il mascara che tanto ti dona
vale più di questo stupido maschio…
tornerò dallo specchio senza cornice, l’unico
amico che quando piango nel mio abbaino
non ride mai: lasciami sull'uscio insieme ai
tacchi; asciuga gli occhi, sorridigli se è sveglio.
e sdraiati nel letto insieme al tuo bambino.
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con tristezza ho vissuto questa storia quasi fosse mia...quando s'incontra il" vero amore " bisognerebbe trovare il coraggio di superare ogni ostacolo.....altrimenti si vive poi solo di rimpianti.....

il 19/12/2018 alle 19:38

...!

il 23/12/2018 alle 07:08