PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/12/2018
Quarantanove, ottantadue
nei cieli della vanità che danneggia
la sintonia con il proprio
senso di spiritualità si destreggia.
sorvolavo il mare padano
nell’Astigiano dove si stendono le
colline del vino, morbido come la seta
con una macchina da volo
con le sue ali in ossa di balena e
la copertura in finissima cartamoneta.
quarantasei, ottanta, trentadue
ogni giorno l’eccesso di fatica dileggia
i progetti per il futuro, ma ogni nuova
prova di coraggio alla presta li corteggia.
lì per lì non ho subito inteso
che il martin pescatore desse la caccia
a una badiale azzurra balena
che inaspettatamente, saltando fuori
da un’onda, investe una barca di turisti.
e nuota distante dall’ora di cena.
settantaquattro e ottantotto sulla ruota
d’acqua, ma l’inquietudine che arpeggia
lascia quel senso che il sogno
i dissensi familiari non pareggia.
verosimilmente desto,
arenata sulla spiaggia
le siedo mesto accanto.
la balena canta anche parole
antiche e l’uomo non le ode
perché sordo ormai al canto.
  • Attualmente 3.33333/5 meriti.
3,3/5 meriti (3 voti)